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NetOne, meeting online: bastano le buone notizie?

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Bastano buone notizie? Questa tematica è stata al centro del meeting online di NetOne che venerdì 9 novembre 2012 ha collegato via internet 301 punti di varie nazioni. Vi si poteva accedere dalla home del sito: www.net-one.org

NetOne riunisce le più svariate professionalità del mondo dei media e della comunicazione: giornalisti, registi, studenti, docenti, fotografi, pubblicitari… Il suo carattere internazionale e il suo approccio ai temi e ai problemi del settore, il puntare al ‘fare’, all’impegno personale accanto al ‘pensare’ e al ‘parlare’, sono espressione concreta dell’idea di fraternità universale di Chiara Lubich, su cui NetOne fonda la propria mission: media for a united world.

La diretta ha preso spunto da una costatazione: “bastano buone notizie” per rispondere alle pressanti domande della società? Come interpretare o recuperare il lavoro da comunicatori in un’ ottica di servizio al prossimo? «Se il giornalismo (con i giornalisti) non guarda alla relazione e agli esseri umani, ma solo alla notizia, esso rimane fondato sulla sola libertà di stampa (…), ma tante volte essa diventa la giustificazione per una metodologia immorale con scopi apparentemente positivi (…) per scoop e gossip con fini puramente commerciali»: questa l’analisi di Valter Hugo Muniz, giornalista brasiliano che ha evidenziato quanto il giornalismo dovrebbe essere consapevole che la notizia dovrebbe anzitutto essere al servizio dell’uomo e della comunità umana.

Sono inoltre intervenuti in collegamento Internet: dal Belgio Paolo Aversano, ricercatore in Business Modelling & Smart Cities all’università VUB di Bruxelles; da Bari Emanuela Megli Armenio, formatrice professionale specializzata in comunicazione e Domenica Calabrese, Presidente della locale Associazione Igino Giordani. Si è parlato di commistione dei saperi, di frontiere nuove concesse dal web, di opportunità quali l’intercultura e il dialogo.

Tra gli ospiti, José Andrés Sardina, architetto spagnolo, che ha soggiornato e lavorato per alcuni anni a Cuba, ha offerto uno spaccato della parzialità dell’informazione in merito alla devastazione dell’uragano Sandy. Ha mostrato immagini del disastro riportando alcuni dati della Croce Rossa relativi alla città di Santiago: 9 decessi, 5.000 case distrutte, 27.000 i senza tetto, più di 100.000 le case colpite con danni stimati di 88 milioni di dollari.

È seguito il racconto di due appuntamenti dei Focolari dalla viva voce di chi li ha vissuti: Jessica Valle del Social communication team del Genfest 2012 (manifestazione mondiale di giovani tenutasi a Budapest) e Michele Zanzucchi, direttore di Città Nuova, tra i promotori di LoppianoLab: un laboratorio per riflettere sull’Italia e le sue sfide, e per ideare progetti che le affrontino nel concreto.
Nedo Pozzi, Coordinatore della commissione internazionale di NetOne, ha chiuso il meeting online ricordando l’intervento di Chiara Lubich all’ONU (maggio 1997), in cui sottolinea l’importanza di mettere in pratica il Vangelo. «Bisogna vivere! Non insegnare, fare.[…] Proviamo a metterci ad amare, anche qui all’ONU, uno con l’altro, un ambasciatore con l’altro, un funzionario con l’altro. Vediamo cosa viene fuori. Dovrebbe venire fuori la presenza di Cristo in mezzo a loro. E che cosa significherebbe questo? Sarebbe garantita la pace per loro e anche per tanti». Un invito che, nella sua sostanza, può sicuramente essere raccolto da tutti coloro che fanno comunicazione.
di Maria Rosa Logozzo

(Fonte: ZENIT.org, 14 novembre 2012)


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